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Didattica

Progettazione: dal gioco all’apprendimento

La scuola è organizzata su tre sezioni omogenee per età ed una mista, sempre per età; ogni anno dopo un periodo di inserimento ed osservazione, le insegnanti formulano le linee generali del progetto per l’anno scolastico che è comune a tutta la scuola e che ogni sezione svilupperà tenendo presente le finalità e gli obiettivi delle indicazioni ministeriali per la scuola dell’infanzia, nella specificità dell’età e dei campi d’esperienza.

I progetti sono attività didattiche di particolare interesse educativo e formativo, aiutano i bambini ad esplorare ed elaborare i loro apprendimenti, rafforzare le competenze e valorizzare i contesti. I progetti sono flessibili, aperti, costruiti in progressione senza schematismi, coerenti con la plasticità e il dinamismo dello sviluppo infantile.

Nella scuola dell’infanzia si valorizzano le idee e le proposte dei bambini attraverso il dialogo e l’ascolto, poi, in un cammino di gioco e relazione essi si adattano creativamente alla realtà per conoscerla. Infine è il significato che si attribuisce ai gesti che fa di un’attività un’esperienza dove i bambini si ri-conoscono nella costruzione della propria storia personale.

Metodo didattico


Metodo psicomotorio

Il metodo psicomotorio non è un progetto o un tentativo per migliorare la performance motoria correggendo l’atto, consiste nello strutturare un pensiero e un ambiente tale da promuovere il movimento come “fatto psichico”. Il metodo psicomotorio offre un ambito di esperienza di vita, orientata al benessere e all’accoglienza del bambino nella sua globalità di sviluppo. Favorisce nella quotidianità le esperienze del movimento, in modo da rafforzare l’autostima, acquistare fiducia nelle capacità di comunicazione ed espressione verbale e


corporea, favorire la relazione tra i bambini e il mondo circostante, incentivare la collaborazione e la condivisione di giochi e materiali rispettando le regole.

Metodo laboratoriale

Il metodo privilegiato è quello del laboratorio, non tanto come luogo fisico, ma come spazio mentale che dà significato ai pensieri, alle curiosità, alla voce, alle emozioni e alle mani dei bambini, e che diviene luogo per gli apprendimenti.


So-stare all’aria aperta

La scuola ogni anno organizza uscite inerenti ai progetti in corso; sono esperienze di scoperta, ricche di significati relazionali ed emotivi, che favoriscono gli apprendimenti e contribuiscono a rendere i progetti dinamici e formativi.
La nostra scuola collabora da anni con Massimo Montanari (accompagnatore di media montagna, maestro asinaio, menestrello e poeta) per progetti di esplorazione dell’ambiente in compagnia di storie e asini.

“Camminare è comunque un rallentare, dico sempre. Rallentare è ritrovare se stessi ed è al contempo un modo per riprendersi gli spazi liberi e di trovare quell’esploratore che è in noi. I bambini hanno cento linguaggi, spesso gli facciamo credere che ce ne siano pochi (se non uno) ebbene, invece il cento c’è! E ci sono anche le voci, i suoni e gli odori di una natura che intorno a noi è li per parlare. Siamo noi che dobbiamo ascoltarla. L’asino lo sa! per questo si muove lento e ascolta; tanto lui lo sa che chi arriva prima… aspetta! E nel fermarsi ascolta chi ascolta sente, e chi sente raccoglie. Ci sono spazi da riprendersi laddove gli adulti li hanno tolti ai bambini. Gli spazi dei bimbi coi loro linguaggi. E sono linguaggi il cui codice semi logico è dettato da spontaneità e libertà di pensiero. I bambini sono liberi. Non imbavagliamoli. Ci sono mondi da scoprire e… la cosa incredibile, è che sono intorno a noi. Camminando si cresce.”

(Massimo Montanari e Luca Gianott)

Pedagogia dell’arte

Utilizzare l’arte come risorsa educativa significa cercare di immettere nei processi intellettuali, immaginativi e creativi dei giovanissimi, idee, paradigmi, metafore e repertori simbolici desunti e suggeriti dall’esperienza artistica.

Nella pedagogia dell’arte l’opera d’arte diviene materiale didattico prezioso e insostituibile per sensibilizzare, alfabetizzare, costruire l’immaginario. In questa ottica le opere d’arte non sono testi rispetto ai quali attivare meccanismi di comprensione, spiegazione, conoscenza, ma piuttosto pretesti per attivare processi mentali, culturali e produttivi suggeriti e indotti dalla famigliarità acquisita con il lavoro degli artisti. Iniziare i bambini al dialogo con l’arte significa contrastare la sovraesposizione indiscriminata di materiale visivo e audiovisivo con cui i bambini e le bambine di oggi vengono a contatto, educandoli alla riflessione critica, ad un comportamento attivo nei confronti della realtà, fornendo riferimenti culturali e linguistici capaci di andare oltre le categorie dello stereotipo. ( cit. Marco Dallari)

Osservazione sistematica dei bambini

L’osservazione nei primi giorni di scuola è finalizzata alla formulazione di ipotesi di lavoro (durata del periodo di osservazione: 20 giorni circa). L’osservazione, durante gli itinerari di lavoro, è finalizzata alla verifica, alla valutazione e alla eventuale riorganizzazione dei percorsi; ci consente di individuare i bisogni, i desideri, le aspettative e le competenze dei bambini. Annotiamo le nostre osservazioni senza utilizzare schede predisposte ma attraverso un’osservazione clinica.

Verifica e valutazione

La verifica e la valutazione vengono attuate in un processo interattivo:

  • con i bambini
  • tra le insegnanti ( collegio docenti di scuola e interscuola)
  • tra insegnanti e genitori ( assemblee di scuola, colloqui individuali sistematici, secondo scansioni periodiche, le insegnanti un pomeriggio alla settimana sono disponibili per colloqui con i genitori, consiglio genitori, formato da due rappresentanti per sezione eletti in assemblea di scuola).